mercoledì 18 dicembre 2013

La confettura di violetta

Domenica prenatalizia. Il centro di Bologna è preso d'assalto per gli ultimi acquisti, nonostante la crisi giunta ormai al suo sesto anno. Chi compra spende poco e i più guardano le vetrine. Poi c'è la Piazzola, che in dicembre oltre il venerdì e sabato canonici, è aperta anche la domenica. Questa centenaria tradizione cittadina si è trasformata in un grande suk (mercato marocchino), con la stragrande maggioranza di bancarelle appannaggio di asiatici e nordafricani. In mezzo a tanti 'zavagli' (dal bolognese, oggetti inutili ed insulsi, n.d.r.) qualcosa si trova sempre, magari un cappello, o una borsa (rigorosamente di plastica). Io, ad esempio, ho preso un tutone termico per la mia bambina (di colore azzurro, pazienza, ma ho speso 6 euro anziché 30 di negozio).
Poco più in là, in piazza XX settembre, il mercatino francese: graziose casette di legno con tanti prodotti d'Oltralpe, dalle saponette di Marsiglia, ai formaggi morbidi e biscotti al burro, dalla baracchina con ostriche e champagne al venditore di baguette e croissant. Se poi, nell'aria, fossero risuonate le note di qualche tipica chanson, l'atmosfera ne avrebbe guadagnato. Ma tant'è. Dopo aver fatto con piacere un po' di shopping gastronomico, mi sono imbattuta in questa confettura di violetta. Irresistibile per una curiosa come me. Conoscevo quella alla rosa, ma il tipo alla violetta non credevo esistesse. E' deliziosa: una gelatina semmai, più che confettura, arricchita da tanti fiori di violetta. Il sapore è proprio quello! Quindi, in teoria si possono fare (anche in casa) tutte le confetture di fiori commestibili. Io però preferisco acquistarla che cimentarmi in complicati e strambi esperimenti culinari. 
In definitiva, se la trovate, magari in qualche sito specializzato o in un negozio di specialità francesi, consiglio a tutti di provarla, ne vale la pena.