martedì 28 aprile 2009

Patate bollite: come farle e come condirle

Vi chiederete...beh un post sulle patate bollite?! Che c'è da dire? Chi è che non le sa fare?
E invece no. Le cose più semplici non sono le più banali, e spesso sono anche le più buone e proprio quando pensiamo di saper fare qualcosa, magari lasciamo perdere utili dettagli. E sono proprio i dettagli che fanno la differenza.
Lasciatemi dare il mio contributo nella nuova categoria che oggi inauguro: Cucina for dummies. E chi lo dice poi che ci siano tanti lettori che sappiano fare bene le patate bollite?

Iniziamo dicendo che sono arrivate le patate novelle! Dunque affrettatevi a comperarne un bel sacchetto, hanno la buccia sottile, sono fresche di stagione e buone e lasciate perdere ora le patate vecchie, che inesorabilmente sono cattive e mezze germogliate, anche se in offerta (...non a caso...).

Avete ora sotto mano un bel sacchetto di patate novelle, vi renderete subito conto che ce ne saranno tante piccoline, bene, a prima vista penserete: oddio sbucciarle! E invece è proprio qui che arriva in aiuto questo post, dato che delle buone patate bollite, vanno cotte in camicia, cioè con la buccia.

Quindi prendi un po' di patatine piccole novelle. Lavale sotto l'acqua corrente. Poi mettile in un casseruolino e ricoprile di acqua fredda. Sala l'acqua con il sale grosso. Porta a bollore, poi riduci la fiamma e continua la cottura a calore dolce, perchè l'ebollizione forte sfalda le patate.

Il tempo di cottura? NON E' MAI MOLTO LUNGO. Se sono piccole bastano 15 minuti (così non devi nemmeno tirare fuori la pentola a pressione). Se sono grosse puoi anche tagliarle a pezzi (lasciando tranquillamente la buccia, resteranno però un po' più acquose).
Per saggiare la cottura? Non usare la forchetta, che essendo larga rischia di spezzare la patata, ma semplicemente la punta di un coltellino: se penetra, et voilà, sono pronte.
Scolale, passale sotto l'acqua fredda corrente qualche secondo e sbucciale. Ora puoi tagliarle come ti pare.
A questo punto puoi condirle calde o fredde.

Fredde:
  • Olio, molto prezzemolo tritato.
  • Maionese allungata con latte.
  • Maionese allungata con panna.
  • Maionese allungata come sopra aggiungendo un cipollotto (o cipolla) molto ben tritato.
Calde:
  • Solo burro
  • Solo olio
  • Vinaigrette (olio, sale, pepe e aceto)
  • Parmigiano e burro spumeggiante: questa è la mia preferita, vengono strepitose. Quando sono cotte e ancora calde, taglia a piacere, spargi abbondante parmigiano grattugiato, poi versa a filo burro fuso spumeggiante abbondante...mescola...una leccornia.
Il trucco: le patate a vapore si condiscono come le patate bollite.

lunedì 27 aprile 2009

Pasta con pomodorini e bufala

Una fresca e gustosa ricetta facile di pasta forte dell'utilizzo di ingredienti della nostra tradizione mediterranea. Puoi utilizzare la pasta corta che preferisci.






INGREDIENTI (X 3/4 persone)
  • pasta corta gr. 320
  • mozzarella di bufala gr. 200
  • pomodorini ciliegia gr. 500 (1 vaschetta)
  • olive nere snocciolate n. 20
  • basilico tritato q.b.
  • 2 spicchi d'aglio
  • sale, pepe e olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE
  1. Taglia la mozzarella a dadini e mettila a sgocciolare in un colino.
  2. Lava i pomodorini, asciugali e tagliali a metà.
  3. Trita le olive.
  4. Sbuccia l'aglio e rosolalo in una padella con 1 cucchiaio d'olio. Togli l'aglio.
  5. Unisci i pomodorini tagliati, sala e cuoci a fiamma alta 5 minuti.
  6. Cuoci la pasta.
  7. Quando è al dente, scolala e falla saltare nella padella coi pomodorini per 2 minuti.
  8. Aggiungi le olive nere, un po' di basilico tritato a piacere, una macinata di pepe e i dadini di mozzarella.
Mentre impiatti la bufala fonderà quel giusto che serve.
Non è necessario il parmigiano.
Il consiglio: la mozzarella va sempre conservata in frigo nel suo liquido di governo, finchè non la si utilizza. Quella sfusa si tiene al massimo un paio di giorni.

mercoledì 22 aprile 2009

La salsa Worcestershire

La salsa inglese, la Worcestershire sauce, l'avete in dispensa da qualche annetto nella sua tipica bottiglietta originale, più o meno colma...magari l'avete acquistata per curiosità o magari, caso più frequente, perchè la richiedeva una ricetta.
Non vi ha nemmeno fatto tanto impazzire, l'avete provata sulla bistecca, uso storico di questa salsa e assaggiandola, vi siete chiesti perché "rovinare" una succulenta grigliata o un filettino. Appunto, perchè? Visto che la carne quando è buona non ha bisogno di nulla, se non di essere gustata al naturale, con un filo d'olio, o al massimo un ramettino di rosmarino. Ma noi italiani mica le usiamo le salse, tipiche invece della cucina anglosassone e derivata. Noi italiani privilegiamo la cucina sobria, fatta di ottima materia prima.
Innanzitutto che cos'è la Worcestershire? E' una salsa scura a base di soia, celebre (ancora non si sa perchè) in tutto il mondo. In genere contiene aceto, melassa, salsa d'acciughe, scalogno, tamarindo, aglio, sale, pepe e zucchero e una serie di ingredienti segreti, che variano a seconda del fabbricante. Hai capito che intruglione?
Il primo uso, checchè se ne creda, è come ingrediente o correttivo di altre salse, ma qui dovremmo avere un libro di cucina inglese, che sveli a quali salse va aggiunto. Invece noi italiani crediamo si debba usare da sola principalmente, ecco perchè i conti non tornano. In realtà da sola si usa molto meno.
Ecco cosa puoi farne, aggiungendo alcune gocce a questi piatti già cotti al naturale:
  • carne grigliata
  • crostacei grigliati
  • pesce grigliato
  • pollo grigliato
  • zuppe con carne e/o legumi
  • brodo
  • vinagrette
  • maionese

martedì 21 aprile 2009

Tè Bancha

Il tè Bancha è un tè verde giapponese. Sapete tutti le virtù del tè verde, ricco di antiossidanti. In Giappone si beve tè verde.
Questo tè è particolare in quanto ha un sapore stranissimo, io lo chiamo il tè salato. Sembra che sia naturalmente salato, e ovviamente per questa sua caratteristica può piacere o no, a me non piace, ad esempio.
Se ne può bere in quantità, per tutto l'arco della giornata e anche durante i pasti, come vuole la tradizione giapponese. E' infatti praticamente privo di teina.
L'ho trovato da Asia Mach, supermercato di alimentari asiatici, in via Mascarella 81.

venerdì 17 aprile 2009

Ho provato i prodotti della Compagnia del Cavatappi: recensione

Grazie al post che ho fatto sull'altro mio blog, ho ricevuto € 45 di prodotti omaggio a scelta da parte della Compagnia del Cavatappi, un venditore online di prodotti gastronomici tipici del sud Italia.
Ecco cosa mi è piaciuto e cosa no.

PASTA di Gragnano: ovviamente ho provato formati inusuali. Il sapore non è nè più nè meno della migliore della GD sul mercato, la De Cecco. Ma il prezzo è triplicato.
  • Vermicelloni: il simpatico è che sono lunghissimi, almeno il triplo dei normali spaghetti. Per il resto sono pasta normalissima. Ideali con sughi al pomodoro.
  • Orecchiette napoletane: sono orecchiette più grandi e ritorte all'interno, un gusto particolare lascia questa forma, ma è solo la forma! Ideali con sugo alle verdure.
  • Calamaretti: enormi maccheroni larghi e corti. Un po' faticoso mangiarli (apertura alare della bocca...). Ideali con sugo al pomodoro, bufala e olive nere.
SALATO:
  • Pesto Donnafugata: non mi è piaciuto per nulla, più che pesto era un patè strano di cavolfiore e pomodoro. Immangiabile da solo o sul pane, mediocre nella pasta. Da evitare.
  • Patè di tonno: ottimo. Più che patè era una spuma di tonno, realizzata semplicemente frullando finemente il tonno sgocciolato dall'olio. Nonostante questo, il tonno di grande qualità. Un prodotto di ottimo e leggero sapore, che si finisce presto.
DOLCE:
  • Miele di Zagara di Limone: innanzitutto mi è arrivato indurito, solidificato, segno che non era recente. L'ho dovuto quindi riportare alla sua originaria naturalezza a bagno maria. Nonostante questo il sapore era di un qualunque altro miele, e non profumava.
  • Crema al pistacchio: questa davvero una leccornia. Difficile trovarla, so che la fa la Babbi. Si mangia da sola, a cucchiaini e uno tira l'altro. Sul pane si perde. E' una "Nutella" al pistacchio.
  • Crema al limone: uguale a quella di pistacchio, ma molto peggio. Non so, più unta, meno gradevole. L'ho gustata da sola, poi non ne potevo più e l'ho riciclata (prima fondendola a bagnomaria) riempiendo cannoli pronti vuoti di pasta sfoglia.
  • Confettura di arance rosse: indubbiamente naturale, originale, di qualità, ma il sapore talmente forte ed amaro, e contemporaneamente di constrasto troppo zuccherata, che l'ho lasciata lì.
  • Confettura di fico d'india: l'ho scelta perchè attirata dall'originalità, ma è una cattiva forma per gustare il fico d'india. Madre Natura ha creato quest'ultimo spinoso, ma superato quest'ostacolo il frutto è dolce e delicato, profumato. Questa confettura emana cattivo odore (si badi ben, non perchè avariata), l'ho trovata assolutamente non corrispondente al sapore del fico d'india, ma solo una sua brutta copia, per me immangiabile. Effettivamennte con le confetture non ho avuto fortuna, chissà le altre.

martedì 14 aprile 2009

Caffetteria, i segreti

Ho tratto queste proporzioni da un amico barista. Grazie alle proporzioni qui indicate realizzerete caffè e tè perfetti.
  • Caffè espresso = 1 espresso
  • Caffè macchiato = 4:1 espresso e latte caldo
  • Caffè con panna = 1:1 espresso e panna montata
  • Cappuccino = 1:1:1 espresso, latte caldo e schiuma di latte
  • Caffè americano = 5:1 acqua calda ed espresso
  • Caffè moka = 3:1:1 latte caldo, espresso e sciroppo al cioccolato
  • Caffelatte = 3:1 latte caldo ed espresso
  • Cafè au lait = 1:1 latte caldo ed espresso
  • Irish coffee = 1:1 caffè e whiskey irlandese + 30 gr. di zucchero e 30 ml. di panna
  • Tè all'inglese: a persona 240 ml. di acqua a bollente per 1 cucchiaino di tè, infusione 5 minuti

giovedì 9 aprile 2009

Come fare un uovo al vapore

Ecco un modo simpaticamente alternativo per cuocere un uovo.
E sopratutto potrai evitare quella noiosa operazione di sgusciare l'uovo dopo la cottura, quando è troppo caldo!

Semplicissimo:
  • procurati un uovo e uno stampino da crem caramel o budino (o qualunque altro stampino simile va bene)

  • Sul fondo dello stampino metti un filo d'olio, poi aggiungi l'uovo sgusciato. Sala.

  • Metti lo stampino con l'uovo sulla griglia di una pentola a vapore, o sulla griglia per cuocere le verdure sul fondo di una pentola a cui è stata aggiunta un po' d'acqua. Copri, accendi il fuoco e calcola i minuti di cottura dalla formazione del vapore.


  • Se vuoi un uovo barzotto (col tuorlo morbido) calcola 4 minuti circa. Se preferisci un uovo sodo, 7/8 minuti.
Dopo la cottura basterà semplicemente sformare l'uovo passando la punta di un coltellino sul bordo interno dello stampino e rovesciare!



Comodo no?!

Il trucco: una pentola a vapore improvvisata può essere anche la pentola della pasta con scolapasta incorporato, avendo l'accortezza di lasciare il livello d'acqua più basso dello scolapasta, tenendo coperto.