martedì 29 settembre 2009

Pizza alle cipolle

Una pratica e gustosa pizza bianca, o focaccia, ideale per riciclare quel mezzo sacco di cipolle che quasi stanno germogliando e quel mezzo barattolo di olive nere che non sai come usare.




Ingredienti:
  • 1 confezione di base per pizza già stesa (rettangolo per teglia) già pronta da gr. 385 (es. Buitoni Pizza)
  • 6 cipolle piccole o 4 grosse rosse dolci (Tropea)
  • olive nere q.b. a rondelle
  • olio extra
  • origano
Preparazione
  • Srotola la base e posizionala sulla teglia da forno direttamente con la sua carta.
  • Affetta finemente le cipolle e falle appassire a fuoco moderato con un paio di cucchiai d'olio e altrettanta acqua.
  • Lasciale intiepidire e poi distribuiscile sulla base di pizza. Unisci olive nere a rondelle, una spolverata di origano e un giro d'olio. Sala.
  • Cuoci nel forno caldo a 230° per 15 minuti.

venerdì 25 settembre 2009

Riso bollito (in pentola a pressione)

Avete voglia di un riso in bianco? Dovete fare un'insalata di riso? Fare un riso bollito in pentola a pressione è molto meglio!
Ci sono tre enormi vantaggi:
  1. Non devi far bollire l'acqua.
  2. Non devi far cuocere il riso per 15/20 minuti.
  3. Il risultato è migliore (i chicchi restano più corposi, buoni e con più sostanze nutritive)
Quando lo avrai fatto la prima volta, sono sicura che non lo cuocerai più nel modo tradizionale.
Ecco come fare (dose per 2 porzioni abbondanti):
  • 2 mestoli e mezzo di riso
  • 1 litro e 1/2 d'acqua
  • sale grosso
Procedimento:
  • Riunisci tutto nella pentola a pressione; chiudila.
  • Mettila su fornello fiamma vivace.
  • Al sibilo, riduci al minimo, dai 5 minuti di cottura.
  • Prima di aprire la pentola, mettila sotto l'acqua fredda 10/20 secondi (eviti schiuma e schizzi, v. consigli precedenti)
come si presenta il riso appena cotto in pp
  • Apri la pentola, versa nel colapasta e condisci a piacere!
Il consiglio: per un leggerissimo riso in bianco condisci il riso con l'olio di riso. Quest'olio insapore è ideale per piatti delicati (ottimo nei dolci).

mercoledì 16 settembre 2009

La pentola a pressione: le sue virtù e breviario di utilizzo

La pentola a pressione è un oggetto per molti ancora oscuro e misterioso. Ci si approccia meno agevolmente rispetto ad una pentola normale piena d'acqua che bolle. Fondamentalmente perchè non è molta la giusta informazione sui vantaggi, sulle virtù rispetto della cottura a vapore rispetto alla cottura in acqua.
  • Innanzitutto la pentola a pressione è sempre una pentola, non un ufo! Quindi potete usarla anche come una normalissima pentola senza coperchio. Sembra, ma non lo è.
  • Riduce di 1/4 il tempo di cottura rispetto alla pentola normale.
  • Mantiene, così ben chiusa, i sapori e gli aromi molto meglio di una pentola a chiusura non ermetica.
  • E' versatile, non si usa solo per le lunghe cotture (come i legumi secchi o o i bolliti), ma per qualunque ricetta contempli l'uso della pentola.
  • Quello che vi si cuoce acquista una consistenza che con altri sistemi di cottura non si ottiene: il riso riesce saldo e tenero, la carne non si asciuga, il pesce rimane sugoso.
  • Una volta chiusa non vuole sorveglianza.
  • Si perdono solo il 12% di vitamine contro il 30/40% della cottura tradizionale.
Si utilizza così:
  • Si riuniscono nella pentola gli ingredienti necessari, eventualmente, se la ricetta lo richiede, fatti prima rosolare a pentola scoperta.
  • Si aggiunge 1/2 bicchiere d'acqua per le verdure, 1 per le patate. Si sala sul cibo.
  • Si chiude la pentola e si mette su un fornello a fiamma massima. Una cosa che forse non si sa, è che non bisogna metterla su un fornello piccolo, pensando che basti la fiamma massima, che se pur massima è comunque troppo debole, ma su un bel fornellone grande, perchè, dato che il cibo inizia a cuocere subito, se si conta, come bisogna fare, i minuti dal fischio, poi la cottura non riesce precisa.
  • Se la cottura è inferiore a 15 minuti, bisogna spostare la pentola su un fornellino e mettere la fiamma al minimo, se è superiore si può lasciarla sul fornello più grande.
  • Si aspetta che che compaia lo sbuffo. Si inizia a contare i minuti.
  • Trascorsi i minuti, si spegne la fiamma. Se si era messa poca acqua (o anche niente, per esempio per le cotture di verdure che rilasciano tanta acqua come spinaci) aprire, altrimenti per non correre il rischio che, aprendo si formi quella schiuma che spara sporcando dappertutto far scorrere sul lavello acqua fredda sulla pentola ancora chiusa per 15 secondi, gli si da modo così di abbassare la temperatura interna.
  • La pentola è scarica quando non emette più pennacchi di fumo.
  • Ecco fatto, per mantenerla ricordatevi solo di controllare ogni tanto che la valvola non sia intasata!

venerdì 11 settembre 2009

Come fare una frittata al forno

Avete mai pensato che invece che nella solita padella la frittata si può fare anche in forno? E' un metodo molto pratico (non dovete rigirarla) che dà anche risultati migliori: la frittata viene con pochi grassi e rimane più morbida, oltre a non attaccarsi.
Ecco come si fa:
  • Porta il forno a 175°. Utilizza una tortiera medio-piccola in silicone, ove avrai messo una noce di burro. Lascia sciogliere il burro nel forno già in temperatura.
  • Poi versa il composto della frittata. Se la fai classica aggiungi solo sale e pepe dopo aver sbattuto non troppo le uova. Ovviamente alla base di uova si possono sempre aggiungere vari ingredienti. A questa che vedi ho aggiunto mezza cipolla tritata, 1 cucchiaio abbondante di prezzemolo e 1 di basilico.
  • Fai cuocere 15 minuti. Sforna la frittata, che verrà via subito, dato che non si è mai attaccata. Gusta calda o fredda.
Ecco qualche suggerimento di mix di ingredienti da aggiungere al composto d'uova per fare frittate sempre diverse. Per 4 uova:
  1. 2 cucchiai di parmigiano grattugiato
  2. 1 piccola patata bollita tagliata a dadini + 1/2 cucchiaio di cipolla tritata stufata in 1 cucchiaio d'olio
  3. 1 pezzetto di porro crudo tritato o affettato fine + dadini di 1 patata piccola lessata ripassati nel burro + 1 fetta di prosciutto crudo tritata o dadini di pancetta dolce rosolati + 2 cucchiai di parmigiano grattugiato.
  4. 50 gr di dadini di prosciutto cotto + la mollica di 2 fette di pan carrè strizzate nel latte + 1 pizzico basilico tritato.
  5. 1 piccola patata tagliata a dadi e dorata nel burro + 1 cucchiaio di prezzemolo tritato.
  6. 1 piccola cipolla e 1 peperone cotti in 3 cucchiai d'olio.
  7. tonno tritato + cipollotto tritato + prezzemolo tritato.

martedì 8 settembre 2009

La cipolla di Tropea

La vera cipolla di Tropea si trova nel vibonese. Non solo nei negozi di ortofrutta, ma anche lungo le strade statali e provinciali, venduta in bellissime treccie da 1 kg e più assieme a quelle di peperoncino rosso, così belle da costituire un originale arredo da esterni.
La cipolla rossa di Tropea è I.G.P. (si vede dal logo tipico). E' relativamente piccola, non troppo rossa, la forma è una mezza via tra lo scalogno e la cipolla. Ergo, non fatevi fregare da quelle che si trovano spesso in giro, spacciate come cipolla di Tropea e fatte pagare moltissimo (quella vera in zona l'ho pagata solo € 1 al kg).
Il prezzo più alto è solo lucro. Quindi attenzione all'etichetta: se non c'è l'I.G.P. non è cipolla di Tropea.
Lo dico a buon veduta, visto che sempre ho acquistato cipolle "false", spacciate per rosse di Tropea. E non me ne accorgevo! Per forza, non sapevo come fosse la vera, nè sapevo che avesse l'igp! Quindi non ci facevo caso. Ergo: sul mercato la stragrande maggioranze delle cipolle rosse di Tropea sono false.
Inoltre le cipolle di Tropea non bruciano gli occhi quando le tagliate, cosa che non mi era mai capitata; secondo sono dolci (ovvero il sapore è molto meno pungente).

Ecco 2 velocissimi modi per gustarle al meglio:

Insalata: Fette di pomodori rossi, anelli di cipolla di Tropea, origano, una manciata di capperi, il tutto condito con una vinagrette.
Col salmone: Salmone affumicato a fettine adagiato su un letto di rucola e uno di Tropea affettata finemente.

martedì 1 settembre 2009

La Brasilena (vs Sheky Iced Coffee)

Andando in Calabria mi sono accorta che esiste una bibita che bevono solo là: è la Brasilena.
Ma non si tratta di un cocktail preparato da qualche barista, no no, è una bibita analcolica vera e propria in bottiglietta di vetro e anche in lattina, commercializzata esclusivamente in zona e presente dappertutto: nei supermercati, nelle pubblicità sulle strade, nei menù dei bar e pizzerie. Tutti la bevono, tutti la conoscono e la comprano. Un'istituzione locale.
Incuriosita, decido di provarla. Eccola.

Ma non vi ho ancora detto cos'è, sembra Coca Cola ma non lo è. E' una bibita al caffè in acqua gassata. Un espresso coffee soda, un caffè frizzante. Da servirsi freddo. Anche se all'assaggio, è identico al caffè d'orzo, allungato e gasato. Del resto l'etichetta recita negli ingredienti acqua minerale Calabria, zucchero, infuso di caffè al 12%. Quindi non è dato sapere che caffè sia, ergo, potrebbe essere d'orzo.
L'idea è semplice, quasi ovvia. Eppure finora nessuno ci aveva mai pensato.
Dico finora...forse qualche capoccia si è fatto un giro in Calabria...perchè è appena uscita dalla potente San Benedetto (evidentemente la Calabria Acqua Minerale Sas, che produce la Brasilena, non ha avuto i mezzi per distribuirsi nel resto d'Italia) la Sheky Iced Coffee, che come recita la pubblicità "è un'innovativa bevanda analcolica a base di acqua minerale e caffè, senza conservanti nè coloranti e con un basso contenuto di caffeina, il tutto in una comoda e pratica bottiglia da 20 cl " (la Brasilena è da 18 cl...). Io non dico che abbiano copiato, ma il sospetto viene...
La Brasilena ha anche un sito casalingo.