domenica 16 marzo 2008

Il mungo (soia verde)


Se tu osservi la foto degli azuki, e la confronti con quella del mungo, vedrai che sono uguali, tranne che per il colore: gli azuki sono rossi, il fagiolo mungo è verde.
La spiegazione è semplicissima, hanno nomi diversi, ma sono l'uno soia rossa e l'altro soia verde. Tutto qui.
Anche il fagiolo mungo deve essere ammollato 8 ore prima di essere cotto. E lo puoi utilizzare per tutti gli usi di un qualunque legume. Il sapore della soia rossa dalla soia verde è leggermente diverso, gli azuki sanno più di lenticchie.
La soia verde è molto importante nella cucina indiana e in altri paesi asiatici. E' l'ingrediente base del chop suey, un piatto inventato dai cino-americani che consiste in pezzetti di verdura, carne o pesce serviti con riso caldo.
In Occidente si utilizzano sopratutto i germogli, spesso erroneamente definiti "fave germogliate".

Gli azuki (soia rossa)

Gli azuki sono conosciuti come fagioli, ma in realtà è soia rossa.



Sono piccoli, si trovano secchi e vanno ammollati almeno 8 ore. Il sapore è simile a quello delle lenticchie.
Da noi non sono molto usati, ma gli orientali ci fanno di tutto. Lo trasformano in una pasta che spesso sostituisce il concentrato di pomodoro; lo tostano per farne un surrogato del caffè; lo soffiano come il mais; lo macinano per farne farina per torte, zuppe e sostituti del latte.
Il modo migliore per apprezzarli è oltre che lessati al naturale e conditi con un filo d'olio e magari accompagnati da verdure, gustarli con il riso (riso e azuki).

martedì 4 marzo 2008

Il grano saraceno

Il grano saraceno a me non è piaciuto affatto. Cattivo, stomachevole.
Si trova anche già in barattolo, pronto:

In barattolo è quasi una pappetta. Il sapore è indefinibile, assomiglia all'orzo scotto ed acquoso con una punta di anice. Dicono che è nutriente, digeribile e ricostituente...ma perché un bel piatto di spaghetti no?

E' un cereale e si può usare al posto del riso o dell'orzo o del farro (semmai piaccia). Non fa parte della cultura culinaria italiana se non sotto forma di farina, con la quale si prepara la polenta taragna e i pizzoccheri. Così com'è è principalmente consumato in Russia e Polonia (principali paesi produttori) sotto forma di zuppa o porridge. Sempre con la farina i russi preparano i blini (piccole crepe servite con il caviale) e i giapponesi i soba (vermicelli). In Francia il grano saraceno è tradizionalmente associato alle crepe (galletes de sarrasin) e al far bretone (torta).

Il daikon

Il daikon non mi piace affatto. L'ho provato, tagliato a rondelle e aggiunto ad una zuppa di verdure e faceva puzza. E' il suo odore. L'ho appena assaggiato e lasciato lì, mi stomacava. Dato che non fa parte nemmeno della nostra alimentazione tradizionale, se ne può ampiamente fare a meno.
Il daikon è un ortaggio a radice, è detto anche ravanello orientale; è infatti molto apprezzato in Asia, dove viene preparato in moltissimi modi; se ne mangiano anche le foglie e i semi germogliati. Grattugiato e spruzzato di vinaigrette, accompagna verdure, pollame, frutti di mare o pesci. In Giappone, il daikon grattugiato è spesso servito con sashimi e tempura.

sabato 1 marzo 2008

Tagliatelle salmone e rucola


Un piatto semplicissimo, velocissimo, ma elegante e gustoso.

Hai bisogno di:

- 1 confezione di tagliatelle secche all'uovo (250 gr.)
- 150 gr. di salmone affumicato a straccetti (esistono le confezioni già pronte) o altrimenti ricavi tu gli straccetti dalle fette.
- 50 gr circa di rucola
- 1/2 bicchiere di latte
- olio di semi
- prezzemolo tritato

Mentre la pasta cuoce, con un paio di cucchiai d'olio fai scottare gli straccetti di salmone in un saltapasta. Spegni il fuoco. Aggiungi la rucola grossolanamente tritata (a mano non con il mixer altrimenti diventa amara!), il latte e le tagliatelle appena scolate. Fai saltare la pasta un paio di minuti (non fare cuocere la rucola, altrimenti diventa amara!). Metti nei piatti e spargi un po' di prezzemolo tritato e olio a piacere.

Ciambellone rustico (dolce)

Questo è un morbidissimo ciambellone un po' diverso dal solito, il sapore è insolito e gustoso, dato che lo zucchero bianco è sostituito dallo zucchero di canna e la farina bianca per buona parte dalla farina di farro.
Otterrai quindi ciambellone di un bel colore marrone e di gusto rustico, alto e soffice.

Hai bisogno di:
- 3 uova
- 200 gr. di farina di farro
- 50 gr. di farina bianca 00
- 230 gr. zucchero di canna
- 120 gr. olio di semi (il burro fuso in questa ricetta appesantirebbe troppo)
- 120 gr. acqua
- 1 bustina di lievito
- mezzo bicchierino di Grand Marnier (facoltativo)
- zucchero a velo (facoltativo)

Accendi il forno e portalo a 180°.
Intanto con uno sbattitore elettrico sbatti le uova e lo zucchero finché non diventano un po' spumosi.
Aggiungi le farine, lo zucchero, l'olio, l'acqua, il lievito, eventualmente il Grand Marnier e amalgama con lo sbattitore fino ad ottenere un composto fluido.
Prendi uno stampo a ciambella (se ce l'hai di silicone, altrimenti normale, ma imburrato ed infarinato), versa il composto e cuoci 40 minuti circa (farà fede la prova stuzzicadente: se lo stuzzicadente infilato nel composto al termine della cottura è perfettamente asciutto allora il dolce è cotto a puntino).
Sforna, fai raffreddare e spargi lo zucchero a velo.