lunedì 5 gennaio 2009

I coltelli giapponesi (in ceramica)

Torno dalla mia settimana di ferie in Alto Adige con un'acquisto strepitoso che ho effettuato a Bolzano: un mini-set (quel che basta per iniziare a prenderci mano) di coltelli in ceramica (giapponesi).



Questo è un consiglio che mi sento di darvi spassionatamente: se avete due soldini, fate questo "piccolo" investimento. Non vorrete più, ma sopratutto non avrete più bisogno dei vecchi tradizionali coltelli . Dire che sono rivoluzionari è un eufemismo.
Sono in ceramica: questo significa innanzitutto affilatura praticamente inscalfibile. Cioè si ha la stessa affilatura iniziale (ben più precisa e potente dei coltelli tradizionali) per anni e anni. Quindi in teoria non si avrà mai più bisogno di coltelli in acciaio (con la briga di doverli affilare). E inoltre i vegetali non si ossidano al taglio (specialmente le erbe aromatiche), con conseguente perdita di vitamine e la lama in ceramica non assorbe nè trasferisce i sapori e gli odori dei cibi ad altri cibi.
Li sto iniziando ad utilizzare e ne sono entusiasta, ad esempio ieri ho tagliato dei pomodori, che come si sa hanno la buccia ghignosa e sono venuti divinamente (anche sottilissimi volendo). Ho pelato e tagliato a vivo anche gli agrumi, eccezionali.
Da ricordare: questi coltelli non vanno nè fatti cadere nè lavati in lavastoviglie. Attenzione poi a maneggiarli, sono estremamente taglienti.
Io ho trovato una grossa offerta, anzichè € 80, li ho pagati solo € 35.
Li ho acquistati da Sixpol, Museumstr. 22, Bolzano.
Però si possono comprare anche online allo stesso prezzo sul loro sito Internet.

martedì 23 dicembre 2008

Rotolo di tacchino farcito

Questo arrostino di tacchino mi ha dato un po' da lavorare, ma ne vale la pena. Faticando si impara: in questa ricetta imparerai a conoscere la fesa di tacchino, a tritarla, a farcirla, legarla e a cuocerla ad arrosto ricavando un sughetto delizioso. Bello no?
Il tutto rimane leggero, originale e non serve il forno, dato che il rotolo lo fai stufare in casseruola.



La ricetta è per 4 porzioni.

INGREDIENTI:
  • 500/600 gr. di fesa di tacchino
  • 3 fettine di prosciutto crudo
  • 70 gr. di fontina
  • 1 manciata di olive snocciolate
  • 20 gr. di burro
  • olio extravergine di oliva
  • vino bianco
  • salvia
  • sale
  • spago da cucina

PROCEDIMENTO:

Procurati una bella fesa di tacchino da 500/600 gr.



Ora arriva la parte un po' più faticosetta, dato che la dovrai ridurre a una fetta da arrotolare.
Inizia con un coltello tagliando le parti unite dalle giunture bianche, ma stando attento a non sfilettare e quindi facendo in modo che tutto rimanga unito.
Poi prendi un attrezzo fondamentale, il batticarne e batti fino a che diventa sottile più che si può.
Ritagliala ai bordi per dare forma regolare.



Prendi i ritagli rimasti e macinali con il tritacarne*



Trita grossolanamente la fontina e il prosciutto crudo.
Sala la fetta di tacchino e sopra distribuisci i ritagli macinati, il prosciutto e la fontina tritata e le olive sgocciolate.
Arrotola la fetta e legala con spago da cucina, rimettendo dentro al rotolo il ripieno che dovesse fuoriuscire.



Scalda olio e burro in una casseruola e fai rosolare a fuoco vivace finché la carne non ha preso colore. Bagna con vino bianco e lascia evaporare a fuoco medio scoperto.
Sala da entrambe le parti, unisci la salvia e cuoci coperto a fuoco medio-basso per 1 ora.
Spegni, lascia intiepidire il rotolo in casseruola coperta.
Slega il rotolo ed affettalo ricoprendo le fettine con il sughetto formatosi.
Servilo con contorno di verdure cotte.


Se non si possiede il tritacarne elettrico, va benissimo anche quello manuale, si trova a poco più di € 10 e svolge il suo lavoro egregiamente, è solo un po' più faticoso.

sabato 20 dicembre 2008

I crackers di riso



Secondo me questi sono i crackers più buoni della storia. Dopo che ho assaggiato questi gli altri non li voglio più. Sono gustosissimi, leggeri, invece del sale sulla superficie ci sono questi chicchi di riso soffiato. Sono fatti con farina di riso anzichè di grano, ma non perdono nulla nel gusto, secondo me ci guadagnano. Gustati da soli sono uno snack irrestistibile.
E poi sono senza colesterolo che non guasta mai.
Galbusera, Crackers Riso su Riso.

La spongata

La spongata è un dolce tipico natalizio di Reggio Emilia, ma si trova tutto l'anno. Spongata da spugnosa, dato che la superficie è bucherellata come una spugna.
E' un dolce che può piacere o no, essendo di sapore speziato. La sottile crosta di pasta frolla nasconde un ripieno corposo di marmellata di mele e pere, cannella, pinoli, o altra frutta secca, scorza d'arancio, ecc. Le varianti sono in base alla zona di provenienza.
A me non è particolarmente piaciuta, ma solo perché non vado matta per i sapori speziati. L'ho acquistata all'Ipercoop I Portali a Modena.



domenica 14 dicembre 2008

Ciambella alla ricotta

Ho realizzato un'altra ciambella alta, morbida e gustosa. Leggera, solo 20 gr. di burro! Si mantiene fresca molti giorni.


INGREDIENTI:
  • 300 gr. di farina
  • 300 gr. di ricotta
  • 300 gr. di zucchero
  • 3 uova
  • 20 gr. di burro
  • scorza di 1 limone grattugiato
  • 30 gr. di zucchero a velo
  • 1 bustina di vanillina
  • 1 bustina di lievito per dolci

PROCEDIMENTO:
  1. Miscela la bustina di lievito con la farina.
  2. Amalgama bene assieme la farina già miscelata, la ricotta, il burro (ammorbidito a temperatura ambiente), lo zucchero, i 3 tuorli d'uovo, la vanillina e la scorza di limone grattugiata.
  3. Monta a neve i 3 albumi e aggiungili all'impasto, mescolando dolcemente con una spatola finché non si amalgamano al tutto.
  4. Utilizza uno stampo col buco centrale (meglio di silicone così non devi imburrare), poni l'impasto e cospargi su di esso lo zucchero a velo*.
  5. Cuoci in forno a 180° per 45 minuti. Lascia raffreddare prima di servire.

Spargere dello zucchero a velo sulle ciambelle prima di infornarle, crea una crosticina deliziosa.

venerdì 12 dicembre 2008

Linguine pomodori secchi e mollica

Con pochi cibi in scatola come capperi, acciughe, pomodori secchi e mollica di pane puoi fare una pasta squisita; il procedimento è semplice e il risultato è originale, e la pasta risulta leggera.

Come pasta sono indicate le linguine.
Il mix vincente é acciughe, capperi, mollica, pomodori secchi, dosati e cucinati nel seguente modo. A chi non piacciono le acciughe non si preoccupi, l'aroma è delicatamente confuso. I pomodori secchi rimanenti li puoi usare per il ciambellone salato.

INGREDIENTI (4 persone...ma era così buona che ce la siamo mangiati in due):
  • 320 gr. di linguine
  • 70 gr. di mollica di pane
  • 6 filetti di acciuga (alici) sott'olio
  • 2 cucchiai di capperi sott'aceto
  • 8 pomodori secchi (sott'olio)
  • 2 spicchi d'aglio
  • un pizzico di peperoncino in polvere*
  • prezzemolo tritato q.b.
  • olio di oliva
  • sale
PROCEDIMENTO:
  1. Sgocciola i pomodori secchi, i capperi e le acciughe.
  2. Sminuzza le acciughe.
  3. Trita i pomodori.
  4. Trita la mollica di pane.
  5. Fai rosolare uno spicchio d'aglio in una padella con 2 cucchiai di olio. Quando l'aglio sarà dorato toglilo e aggiungi le acciughe sminuzzate. Fai rosolare tre minuti circa.
  6. Unisci i capperi scolati e i pomodori tritati. Fai insaporire un momento.
  7. Versa la salsa in una ciotola.
  8. Nella stessa padella fai dorare l'altro spicchio d'aglio in 4 cucchiai di olio d'oliva e aggiungi un pizzico di peperoncino. Togli l'aglio appena sarà dorato.
  9. Aggiungi ora la mollica di pane e falla tostare leggermente.
  10. Aggiungi la salsina precedentemente preparata di pomodori e capperi. Regola di sale e spolverizza di prezzemolo tritato a piacere.

11. Fai cuocere le linguine in abbondante acqua salate. Scolale e saltale nella padella con la salsa. Servi.

Il consiglio: il modo migliore per attenuare la sensazione di bruciore in bocca del peperoncino non è bere acqua, perché la capsicina, che lo compone (il nome latino del peperoncino è capsicum), non è idrosolubile; bensì mangiare del pane, del riso, dello yogurt o dello zucchero.