martedì 21 aprile 2009

Tè Bancha

Il tè Bancha è un tè verde giapponese. Sapete tutti le virtù del tè verde, ricco di antiossidanti. In Giappone si beve tè verde.
Questo tè è particolare in quanto ha un sapore stranissimo, io lo chiamo il tè salato. Sembra che sia naturalmente salato, e ovviamente per questa sua caratteristica può piacere o no, a me non piace, ad esempio.
Se ne può bere in quantità, per tutto l'arco della giornata e anche durante i pasti, come vuole la tradizione giapponese. E' infatti praticamente privo di teina.
L'ho trovato da Asia Mach, supermercato di alimentari asiatici, in via Mascarella 81.

venerdì 17 aprile 2009

Ho provato i prodotti della Compagnia del Cavatappi: recensione

Grazie al post che ho fatto sull'altro mio blog, ho ricevuto € 45 di prodotti omaggio a scelta da parte della Compagnia del Cavatappi, un venditore online di prodotti gastronomici tipici del sud Italia.
Ecco cosa mi è piaciuto e cosa no.

PASTA di Gragnano: ovviamente ho provato formati inusuali. Il sapore non è nè più nè meno della migliore della GD sul mercato, la De Cecco. Ma il prezzo è triplicato.
  • Vermicelloni: il simpatico è che sono lunghissimi, almeno il triplo dei normali spaghetti. Per il resto sono pasta normalissima. Ideali con sughi al pomodoro.
  • Orecchiette napoletane: sono orecchiette più grandi e ritorte all'interno, un gusto particolare lascia questa forma, ma è solo la forma! Ideali con sugo alle verdure.
  • Calamaretti: enormi maccheroni larghi e corti. Un po' faticoso mangiarli (apertura alare della bocca...). Ideali con sugo al pomodoro, bufala e olive nere.
SALATO:
  • Pesto Donnafugata: non mi è piaciuto per nulla, più che pesto era un patè strano di cavolfiore e pomodoro. Immangiabile da solo o sul pane, mediocre nella pasta. Da evitare.
  • Patè di tonno: ottimo. Più che patè era una spuma di tonno, realizzata semplicemente frullando finemente il tonno sgocciolato dall'olio. Nonostante questo, il tonno di grande qualità. Un prodotto di ottimo e leggero sapore, che si finisce presto.
DOLCE:
  • Miele di Zagara di Limone: innanzitutto mi è arrivato indurito, solidificato, segno che non era recente. L'ho dovuto quindi riportare alla sua originaria naturalezza a bagno maria. Nonostante questo il sapore era di un qualunque altro miele, e non profumava.
  • Crema al pistacchio: questa davvero una leccornia. Difficile trovarla, so che la fa la Babbi. Si mangia da sola, a cucchiaini e uno tira l'altro. Sul pane si perde. E' una "Nutella" al pistacchio.
  • Crema al limone: uguale a quella di pistacchio, ma molto peggio. Non so, più unta, meno gradevole. L'ho gustata da sola, poi non ne potevo più e l'ho riciclata (prima fondendola a bagnomaria) riempiendo cannoli pronti vuoti di pasta sfoglia.
  • Confettura di arance rosse: indubbiamente naturale, originale, di qualità, ma il sapore talmente forte ed amaro, e contemporaneamente di constrasto troppo zuccherata, che l'ho lasciata lì.
  • Confettura di fico d'india: l'ho scelta perchè attirata dall'originalità, ma è una cattiva forma per gustare il fico d'india. Madre Natura ha creato quest'ultimo spinoso, ma superato quest'ostacolo il frutto è dolce e delicato, profumato. Questa confettura emana cattivo odore (si badi ben, non perchè avariata), l'ho trovata assolutamente non corrispondente al sapore del fico d'india, ma solo una sua brutta copia, per me immangiabile. Effettivamennte con le confetture non ho avuto fortuna, chissà le altre.

martedì 14 aprile 2009

Caffetteria, i segreti

Ho tratto queste proporzioni da un amico barista. Grazie alle proporzioni qui indicate realizzerete caffè e tè perfetti.
  • Caffè espresso = 1 espresso
  • Caffè macchiato = 4:1 espresso e latte caldo
  • Caffè con panna = 1:1 espresso e panna montata
  • Cappuccino = 1:1:1 espresso, latte caldo e schiuma di latte
  • Caffè americano = 5:1 acqua calda ed espresso
  • Caffè moka = 3:1:1 latte caldo, espresso e sciroppo al cioccolato
  • Caffelatte = 3:1 latte caldo ed espresso
  • Cafè au lait = 1:1 latte caldo ed espresso
  • Irish coffee = 1:1 caffè e whiskey irlandese + 30 gr. di zucchero e 30 ml. di panna
  • Tè all'inglese: a persona 240 ml. di acqua a bollente per 1 cucchiaino di tè, infusione 5 minuti

giovedì 9 aprile 2009

Come fare un uovo al vapore

Ecco un modo simpaticamente alternativo per cuocere un uovo.
E sopratutto potrai evitare quella noiosa operazione di sgusciare l'uovo dopo la cottura, quando è troppo caldo!

Semplicissimo:
  • procurati un uovo e uno stampino da crem caramel o budino (o qualunque altro stampino simile va bene)

  • Sul fondo dello stampino metti un filo d'olio, poi aggiungi l'uovo sgusciato. Sala.

  • Metti lo stampino con l'uovo sulla griglia di una pentola a vapore, o sulla griglia per cuocere le verdure sul fondo di una pentola a cui è stata aggiunta un po' d'acqua. Copri, accendi il fuoco e calcola i minuti di cottura dalla formazione del vapore.


  • Se vuoi un uovo barzotto (col tuorlo morbido) calcola 4 minuti circa. Se preferisci un uovo sodo, 7/8 minuti.
Dopo la cottura basterà semplicemente sformare l'uovo passando la punta di un coltellino sul bordo interno dello stampino e rovesciare!



Comodo no?!

Il trucco: una pentola a vapore improvvisata può essere anche la pentola della pasta con scolapasta incorporato, avendo l'accortezza di lasciare il livello d'acqua più basso dello scolapasta, tenendo coperto.

sabato 28 marzo 2009

Risotto pomodoro e basilico

Non mi dite che per fare il risotto al pomodoro, fate bollire il riso e poi aggiungete una salsa di pomodoro pronta...orrore!
Con soli 10 minuti in più utilizzando la cottura a risotto e ingredienti freschi avrete quel signor risotto che tentavate spudoratamente di replicare nel modo sbagliato.
Ecco come si fa a fare un risotto al pomodoro come Dio comanda:

INGREDIENTI (X 4):
  • riso superfino (carnaroli, arborio, roma, baldo) gr. 300
  • 1 litro di brodo (tranquillamente fatto con dado di verdure che viene buonissimo, non c'è bisogno di erigersi a chef che si fanno anche il brodo, no?)
  • 1 cipolla piccola
  • grossi pomodori rossi 2 o medi 3 (chi non sopporta le buccie può sbollentare i pomodori 1 minuto e toglierle, a me non dà fastidio lasciarle)
  • basilico tritato 2 cucchiai
  • olio 2 cucchiai
  • burro gr. 20
  • sale
  • grana/parmigiano grattugiato gr. 30
  • vino bianco secco 1 dl

Il consiglio: utilizzando un dosatore per decilitro come questo (fa 1 o 1/2 decilitro) è più veloce e comodo per dosare piccole quantità di liquidi.

PREPARAZIONE:

IN BLU LA RICETTA CLASSICA PER FARE IL RISOTTO BIANCO aggiungendo al termine cottura pomodori e basilico:

Trita la cipolla e falla rosolare in una casseruola con l'olio.
Unisci il riso, mescola bene e lascialo tostare leggermente, finchè non diventa lucido.
Bagna con il vino, alza la fiamma e fallo evaporare, poi porta il risotto a cottura, aggiungendo poco alla volta il brodo e mescolando spesso a fiamma più dolce.
Taglia a cubetti i pomodori, uniscili al riso assieme al basilico. Regola di sale.
Manteca (mescola a fiamma moderata quel tanto che basta per rendere cremoso) il risotto con il burro e il grana (o parmigiano).
Lascia riposare coperto 1 minuto, servi.

Il consiglio: per ottenere una buona mantecatura e un risotto più buono è fondamentale che vi sia una bella quantità di formaggio grattugiato.

mercoledì 25 marzo 2009

Andare in...Brodo di giuggiole

Il brodo di giuggiole è talmente dolce che addirittura ci è stato costruito sopra un proverbio: "andare in brodo di giuggiole", significa infatti gongolare di gioia.
In "brodo" ovviamente non è brodo, ma un liquore dolcissimo ottenuto dalla giuggiola matura.
Pensate che è raro trovarlo, io l'ho acquistato in occasione di una visita al meraviglioso borgo di Arquà Petrarca, in provincia di Padova che, se non siete stati è assolutamente da vedere. Oltre ad essere uno dei borghi più belli d'Italia, adagiato fra i dolci rilievi dei colli euganei, e aver ospitato l'ultima dimora del sommo poeta Petrarca (sotto una foto del suo busto che ho scattato all'interno della casa-museo), è qui ancora dove viene lavorata e venduta la giuggiola e il suo squisito"brodo".



La
giuggiola è un frutto tropicale che secondo la varietà può avere le dimensioni di un'oliva o di un dattero e può essere rotonda od oblunga. In Nord America, dove questo frutto è poco conosciuto, con il nome di giuggiola viene indicato un dolce fatto con la pasta di giuggiole. Fresca è un 'eccellente fonte di vitamina C. Secca, offre un maggior apporto di energia ed è un'eccellente fonte di potassio.



Arquà Petrarca è uno degli unici luoghi in cui questo frutto raro è offerto al pubblico in tante preparazioni: dal liquore, alle confetture, dai frutti sotto spirito, a quelli freschi.